Appartenente ad una illustre famiglia fiorentina, fu commissario ad Arezzo nel 1624, 1632 e 1633.
Della stessa famiglia furono celebri
Piero, ambasciatore di Lorenzo il Magnifico;
Luigi, arcivescovo e cardinale;
Ferrante, giureconsulto e poeta;
Ferdinando, vescovo; l'omonimo
Gino, più noto come colui cui Leopardi dedicò in scherzosa polemica una finta ritrattazione delle sue idee (
La Palinodia).