Fece carriera ecclesiastica grazie allo zio papa
Urbano VIII che nel 1623 lo nominò cardinale e dal 1625 gli affidò delicati incarichi diplomatici in Francia; nel 1633 ebbe la legazione di Urbino e la segreteria dell'Inquisizione; in questa veste partecipò al processo contro Galilei ma fu tra i giudici che cercarono di ottenere maggiore clemenza per il grande scienziato. Nel 1623 venne
cooptato per l'ascrizione all'
Accademia dei Lincei, di cui era già socio il suo bibliotecario
Cassiano Dal Pozzo. Dopo la morte dello zio (1644) dovette trovare rifugio in Francia presso il cardinal
Mazzarino per sfuggire ad inchieste pontificie sull'arricchimento della famiglia Barberini negli anni passati.
La scritta è inserita nella pavimentazione della piazza dove sorge il
palazzo Cesi.